Autostima un tanto al kg! Consigli per ottenerla
“L’autostima non si eredita, si costruisce” G. Nardone
L’autostima è raggiungibile da tutti, scopriamo insieme qual è la strategia vincente per ottenerla.
Indipendentemente dalla problematica che porta le persone a rivolgersi a me spesso le prime richieste che mi vengono fatte sono:
“Si vorrei risolvere questa mia difficoltà (fobia, problema relazionale, superamento di un lutto…), ma prima aiutami ad aumentare la mia autostima”;
“Prima di risolvere il suo problema, dobbiamo aumentare l’autostima di mio figlio”.
Purtroppo o per fortuna l’autostima non è un regalo da impacchettare e consegnare all’interessato, ognuno deve costruirsela autonomamente.
Fortunatamente con la terapia strategica la persona ha subito modo di mettersi in gioco per superare i propri limiti, cioè i problemi che l’hanno portata a chiedere aiuto. Vengono infatti date indicazioni che dovrà mettere in pratica tra una seduta e l’altra. È proprio mettendosi in gioco in prima persona e superando le proprie difficoltà che vincerà due volte, via il disturbo e benvenuto aumento dell’autostima.
Certo, a volte è l’unica richiesta che mi viene posta, ma anche in tal caso è possibile individuare sfide da superare, che la persona sta evitando di ingaggiare per paura o non aveva individuato come necessarie. In ogni caso fatta in prima persona la lotta (supportati dalle indicazioni terapeutiche), l’autostima sale.
C’è chi ha subìto per anni ingiurie e svalutazioni da chi invece avrebbe dovuto supportarlo, ad esempio la famiglia, in tal caso sarà necessario lavorare sia sul passato, per far si che la persona si emancipi da esso, sia sulla rabbia che può aver generato in lui tutto ciò. Sono elaborazioni, a volte dolorose, in cui la persona stessa è agente, quindi raggiunta la pace interiore non potrà fare altro che complimentarsi con se stesso.
È necessario superare la convinzione che gli altri possano donarci l’autostima, ecco alcune riflessioni a tal proposito:
- E’ meglio far si che le persone che abbiamo a cuore si mettano alla prova rischiando un insuccesso (ma anche il successo!), piuttosto che prevenire ogni difficoltà che gli si può presentare. Se non andrà bene avrà imparato come far meglio la prossima volta.
- Non è necessario elogiare qualcuno per far aumentare la sua autostima, se ne accorgerà (a qualsiasi età!) se sono complimenti fatti solo per farlo star meglio.
- È fondamentale prendersi la responsabilità educativa di “litigare”, se necessario, con i propri figli per spronarli a completare i percorsi intrapresi (es. sport). Quando arriveranno alla fine saranno fieri di loro stessi, avranno più fiducia nelle loro capacità, impareranno ad essere più resistenti allo sforzo. Se alla prima difficoltà accettate che si arrendano senza volerlo gli passerete l’idea che anche secondo voi non ci sarebbero riusciti. Se ci discutete dimostrerete invece che credete in lui. Ogni caso ovviamente è a sé e la tenacia fine a se stessa non è produttiva; si tratta di mettersi in ascolto per comprendere le motivazioni del voler interrompere, se queste sono valide ben venga.
- Se chi ci sta accanto vuole aiutarci a raggiungere l’autostima deve sostenerci, non sostituirci!
Self-esteem by the pound! Advice to achieve it
Self-esteem can be reached by everyone, let’s find out together what is the winning strategy to achieve it. Regardless of the problem that leads people to turn to me, the first requests that are made of me are:
“Yes, I would like to solve my difficulty (phobia, relational problem, overcoming a bereavement …), but first help me to increase my self-esteem”.
“Before solving his problem, we need to raise my son’s self-esteem”.
Unfortunately, or fortunately, self-esteem is not a gift to be wrapped and given to the person concerned, everyone must build it independently.
With brief strategic therapy, the person immediately gets involved in overcoming their limits, that is, the problems that led them to ask for help. In fact, indications are given to be put into practice between sessions. It is precisely by putting oneself on the line and overcoming his/her/their own difficulties that he will win twice, via the disturbance and via a welcome increase in self-esteem.
Of course, sometimes it is the only request that is asked of me, but even in this case it is possible to identify challenges to be overcome, which the person is avoiding engaging in fear or had not identified as necessary. In any case, if the fight is done in person (supported by the therapeutic indications), self-esteem rises.
There are those who have suffered for years insults and devaluations by those who instead should have supported them, for example the family, in this case it will be necessary to work both on the past, to ensure that the person is emancipated from it, and on the anger that may have generated all this in him/her/them. They are elaborations, sometimes painful, in which the person is an agent, so once he/she/they have reached inner peace, he/she/they can only compliment themselves.
It is necessary to overcome the belief that others can give us self-esteem, here are some reflections in this regard:
- It is better to ensure that the people we care about put themselves to the test by risking failure (but also success!), rather than preventing any difficulties that may arise. If the person doesn’t do well, he/she/they will have learned how to do better next time.
- You don’t need to praise someone to boost their self-esteem, they will notice (at any age!) if compliments are just made to make them feel better.
- It is essential to take the educational responsibility of “arguing”, if necessary, with children, to encourage them to complete the paths they have taken (e.g. sport). When they come to the end, they will be proud of themselves, they will have more confidence in their abilities, they will learn to be more resistant to effort. If at the first difficulty you accept that they surrender without wanting to, you will pass the idea that you also think they would not have succeeded. If you discuss it, you will show that you believe in him/her/they. Obviously, each case is unique and tenacity as an end in itself is not productive; it is a question of listening to understand the reasons for wanting to interrupt, if these are valid, so be it.
- If those around us want to help us achieve self-esteem, they must support us, not replace us!