Arrabbiati che ti passa

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Arrabbiati che ti passa…

La rabbia può essere propulsiva o distruttiva; vediamo insieme quando ci aiuta e quando invece dobbiamo farci aiutare.

RABBIA COME MOTORE: 1) Dopo il primo periodo di sconforto, una grande delusione d’amore può averci portato a prenderci cura di noi guidati da uno spirito di rivalsa –“Mi vedrà, sarò bellissimo/a e si mangerà le mani!”.

2) Un professore che non credeva in noi, può averci spronato a fare di più per sfida, tanto che alla fine siamo giunti a traguardi impensabili, anche da noi stessi.

3) Possiamo aver deciso di praticare un’Arte Marziale per imparare a difenderci dai bulli, scoprendo poi una grande passione per questa disciplina, che ci accompagnerà per tutta la vita.

4) Trovandoci in una situazione che nuoceva alla nostra autostima, perché non venivamo considerati, o venivamo feriti moralmente o fisicamente, possiamo aver deciso di andarcene.

RABBIA COME LIMITE: 1) Se siamo ossessionati da un qualcosa che in passato doveva andare in un altro modo e che percepiamo come una ingiustizia (un licenziamento, una bocciatura, un lutto..), tanto da far si che ci sia difficile anche solo immaginare di costruirci un futuro.

2) Se “odiamo” qualcuno, o qualcosa nel nostro presente a tal punto da faticare a pensare ad altro, tanto da sviluppare disturbi psicosomatici, faticando a mantenere un atteggiamento socialmente accettabile (insultare, essere aggressivi fisicamente), tediando amici e conoscenti con le nostre lamentele.

COME USCIRNE

L’immagine più utilizzata dalla terapia strategica in caso di rabbia (se questa limita la persona) è : “Essere arrabbiati è come bere un veleno e sperare che muoia il nostro nemico”; troppa rabbia avvelena, per superarla è importante farla defluire, magari scrivendola, oppure praticando attività fisica, non necessariamente intensa, è più importante che sia regolare e se possibile non troppo breve (compatibilmente col proprio stato di salute). E’ importante ammetterla a noi stessi per gestirla, negarla non servirebbe.

CAMPANELLI DI ALLARME (ovvero quando rivolgersi ad un esperto)

  • Se sentite che potreste “agire” la rabbia, aggredendo verbalmente o fisicamente qualcuno; o lo avete già fatto.
  • Se i cari si stanno allontanando perché non vogliono più ascoltare le vostre lamentele, o non vi sentite capiti (minimizzano, alimentano la rabbia spalleggiandovi fin troppo).
  • Se un contesto (lavoro, famiglia, sport), vi sembra ostile, tanto da non sopportare più di starci.
  • Se la vostra mente è rapita dalla rabbia tanto da non riuscire a concentrarsi su altro (traguardi minimi o importanti).