Terapia breve strategica
La terapia breve strategica è un evoluzione della terapia sistemica in simbiosi con l’ipnoterapia di Milton Erickson, lo studio sulla famiglia e lo studio sulla comunicazione. Deriva dalla collaborazione tra Paul Watzlawick e Giorgio Nardone.
Gli autori di questo approccio avevano come obiettivo quello di creare un modello teorico ed operativo per la soluzione in tempi rapidi dei problemi dell’individuo, di coppia e della famiglia, applicabile a contesti ampi e non solamente a casi clinici.
Durante la terapia si ricorre a tecniche di suggestione ipnotica, paradossi e comunicazione efficace in modo da aggirare la resistenza al cambiamento del paziente e condurlo a percepire la realtà da un punto di vista più funzionale (ristrutturazione).
Uno dei concetti chiave è il seguente: è la terapia che deve adattarsi al paziente e non il paziente alla terapia. Questa flessibilità rende l’approccio utilizzabile anche in altri ambiti: formazione, consulenza, realizzazione di progetti d’intervento e prevenzione nelle scuole, aziende ed enti locali.
La terapia strategica breve è un tipo di intervento nel quale lo psicoterapeuta si assume la responsabilità di influenzare direttamente le persone ed ha dimostrato la sua efficacia in differenti forme di patologia. Si focalizza sul problema presentato, su ciò che lo mantiene e su come modificare rapidamente la situazione. Si pone l’accento sul “come” le persone costruiscano il loro problema piuttosto che sul perché e si cerca di risolvere il disagio attraverso soluzioni apparentemente semplici.
Il compito del terapeuta è quello di aiutare le persone ad individuare i comportamenti disfunzionali e le soluzioni inefficaci che possono alimentare o addirittura diventare il problema.